9 dubbi più comuni sul metodo ROPA
Il metodo ROPA è un procedimento di inseminazione artificiale grazie al quale due donne possono essere madri biologiche dello stesso figlio. È conosciuto anche con il nome di “doppia maternità” e, sostanzialmente, consiste nell’ottenere gli ovuli da una donna, fecondarli con il seme di un donatore anonimo e impiantarli in un’altra donna, che sarà colei che rimarrà incinta.
Sono molti i dubbi che ci ponete, proviamo quindi a risolvere i principali. Sicuramente ne sorgeranno altri, non esitate a contattarci!
1.Per chi è consigliato questo trattamento?
È ideale per una coppia di donne omosessuali: potrete quindi essere entrambe madri biologiche, una donatrice e una gestante.
2.Vorremmo avere un figlio. È necessario essere sposate?
Sì, noi coppie omosessuali dobbiamo essere sposate per poter registrare i nostri figli all’anagrafe come figli legittimi di entrambe. Questo è quanto stabilito dalla Legge sulla Procreazione Assistita 14/2006.
Dal 2017 non è più necessario presentare un documento rilasciato dalla clinica di riproduzione che confermi che la madre gestante è stata sottoposta a un procedimento di procreazione assistita.
3.Il trattamento è coperto dalla Previdenza Sociale?
Il metodo ROPA non è finanziato da fondi pubblici, perciò dovrete rivolgervi a una clinica privata. Il principale inconveniente è chiaramente il costo più elevato; vi sono tuttavia molti vantaggi, per esempio nessuna lista d’attesa e un numero illimitato di tentativi.
4.Quali sono le probabilità di successo del metodo ROPA?
Solitamente, il metodo ROPA ha un tasso di successo tra il 65% e il 70%. Questo è spesso legato all’età: a partire dai 35-37 anni la riserva ovarica diminuisce considerevolmente.
5.Possiamo scegliere chi sarà la madre donatrice e chi porterà il bambino in grembo?
Prima di iniziare il trattamento vengono effettuate alcune analisi al fine di determinare chi è più adatta a essere donatrice (normalmente è la più giovane) e a rimanere incinta. Va anche detto che non tutte le donne che desiderano diventare madri vogliono anche rimanere incinta. Nonostante tutto, la decisione finale spetta a voi.
6.È possibile scegliere il donatore di seme?
In Spagna le donazioni di seme sono anonime. La clinica di riproduzione assistita si occupa di scegliere il più adeguato, tenendo presenti, per esempio, aspetti come l’etnia.
Se avete intenzione di volere più figli dallo stesso donatore, allora è fondamentale che parliate della questione con la vostra clinica.
7.Che prezzi ha il metodo ROPA?
Il metodo ROPA costa approssimativamente come una fecondazione in vitro (tra i 4.000 e gli 8.000 euro).
Nel nostro caso, il metodo ROPA ha un costo di 4970€. Questo è il prezzo standard, che può variare in base alle caratteristiche di ogni paziente. Per un preventivo personalizzato potete contattarci direttamente. Il prezzo non include i medicinali che potrebbero essere necessari a seconda dei casi.
8.Come vengono impiegati gli embrioni rimanenti dopo il trattamento?
Gli embrioni rimanenti verranno conservati criogenicamente e potrete conservarli (al costo di 500 euro all’anno), donarli anonimamente ad altre coppie o anche donarli a scopo di ricerca.
9.È necessario sottoporsi a qualche trattamento preliminare?
Gli esami sono gli stessi di una fecondazione in vitro, solo che in questo caso vengono ripartiti tra le due madri.
La madre che fornirà l’ovulo dovrà prima sottoporsi a uno studio ormonale per valutare la qualità e la quantità degli ovociti, ad analisi del sangue, eseguire delle ecografie per valutare lo stato delle sue ovaie e svariati esami per escludere l’ipotesi di possibili alterazioni cromosomiche. La madre che rimarrà incinta dovrà invece sottoporsi ad analisi del sangue, a un’ecografia per valutare lo stato dell’utero ed effettuare ulteriori esami per accertare che non soffra di nessuna malattia che possa impedire di portare a termine la gravidanza correttamente.
In seguito, la partner della coppia che donerà gli ovuli dovrà sottoporsi a una stimolazione ovarica al fine di ottenere campioni migliori, che verranno poi estratti tramite prelievo di ovociti (comunemente chiamato pick-up). A sua volta, l’altra partner sarà sottoposta a un trattamento ormonale il cui fine è quello di migliorare la capacità dell’endometrio di ricevere l’embrione durante il processo di impianto.