Alle coppie lesbiche vengono chiesti più requisiti per iscrivere i figli all’anagrafe
Cosa pensate del titolo di questo post? Esagerato? Falso?
La verità in Spagna è questa:
L’Ufficio Anagrafe chiede più requisiti per registrare i figli a una coppia gay che a una coppia etero.
Pensate che viviamo in una società in cui l’omosessualità è accettata?
La comunità LGBT è davvero uguale a quella eterosessuale dinnanzi alla legge?
Qualche mese fa una coppia lesbica di Denia si è rifiutata di presentare un certificato che era stato richiesto dall’Ufficio Anagrafe per poter registrare il figlio.
Questo documento NON viene richiesto alle coppie etero.
Quali documenti l’Ufficio Anagrafe richiede a noi coppie lesbiche per iscrivere i nostri figli?
Noi coppie lesbiche dobbiamo presentare un documento rilasciato dalla clinica in cui si dichiara che la madre gestante si è sottoposta a un processo di riproduzione assistita.
Le madri lesbiche devono essere sposate per poter iscrivere all’anagrafe i propri figli.
E le coppie etero?
In teoria questo documento dovrebbe essere richiesto anche alle coppie eterosessuali che hanno attraversato un percorso di riproduzione assistita.
Ma in realtà non succede così.
In realtà, quando un uomo eterosessuale va a registrare i suoi figli all’anagrafe, non ha bisogno di accreditare nulla. L’Ufficio Anagrafe dà per certa la paternità di colui che sostiene, verbalmente, di essere il padre del bambino/a.
E incredibilmente la sua paternità non viene messa in dubbio, ma la nostra doppia maternità sì. (Ricordatevi che dobbiamo anche essere sposate per poter riconoscere i nostri figli). Un uomo, pur non essendo padre biologico, può riconoscere un figlio senza dover presentare alcun documento.
Perché noi si?
Il fatto è che la Legge 14/2006 sulle Tecniche di Riproduzione Umana Assistita non ci obbliga a presentare questo documento. Ma all’atto pratico, in mancanza di tale certificato, non è possibile registrare i nostri figli.
Può prevalere l’interpretazione particolare di una persona sulla testualità di una Legge?
La verità è che solo pochi addetti non richiedono “il documento”. A noi è successo a Barcellona. Abbiamo avuto un sacco di complicazioni che vi racconteremo in un altro post.
Iscrizione telematica
Una delle mamme di Denia ci racconta che aveva provato a registrare suo figlio dall’ospedale per via telematica. Tuttavia non le è stato possibile in quanto il sistema informatico rifiutava l’inserimento di due madri.
E ogni volta che ci provava compariva un messaggio irritante: “Esclusione non specificata”.
“Esclusione”.
Come vi sentireste se escludessero la vostra famiglia, vostro figlio o voi stesse per il semplice fatto di essere mamme lesbiche?
Noi della comunità LGBT abbiamo ancora molta strada davanti per poter iscrivere i nostri figli all’anagrafe.
Ma continueremo a lottare per la nostra uguaglianza, per il nostro amore.
Vi è successo qualcosa di analogo o conoscete qualcuno a cui sia capitato? Ce lo volete raccontare?